
Un piccolo accenno sulla lingua sarda. In Sardegna la lingua parlata e scritta e l'accento sono diversi non solo da provincia a provincia, ma da paese a paese; comunque tra Sardi riescono a capirsi ugualmente. Ci sono zone in cui c'è l'influenza della lingua latina ed in altre dove c'è lo spagnolo, il francese, il ligure, l'arabo etc.... Tanti popoli hanno visitato questo piccolo paradiso terrestre che è appunto la Sardegna. "Macarrones de punzu", "maccarroneddos de simula (semola)", "malloreddos" e "malloreddus" sono sempre la stessa cosa. Macarrones de punzu (si pronuncia con la "c" aspirata), così si chiamano a Dorgali (NU) mio paese natio, significa maccheroncini di pugno. Alcune persone danno questa definizione perché sono fatti a mano, mia nonna diceva invece per la forma del pugno chiuso; in effetti i cubetti di pasta si schiacciano dentro un canestro di giunco ed avendo la superficie ondulata, dà agli gnocchi la parvenza di piccoli pugni con la delimitazione delle dita. Ed ora passo alla ricetta.

Impastare le due farine con le uova, l'acqua e l'olio e lavorare fino a quando diventerà una pasta liscia ed omogenea.
Lasciarla riposare per 30 minuti in luogo fresco, coperta con un canovaccio umido.
Poi formare dei cordoni dello spessore di 1 cm, tagliarli a cubetti e schiacciarli con il polpastrello, arrotolandoli leggermente.
Sistemarli sulla madia o su un ripiano infarinato, senza sovrapporli, altrimenti potrebbero attaccarsi.
Preparare la salsa. Far scaldare l'olio in una casseruola, unire la carne tagliata a tocchi e lasciarla cuocere per 5 minuti a fuoco lento, unire il brandy, lasciarlo evaporare, aggiungere un po' di brodo vegetale e lasciare cuocere per altri 10 minuti.
Togliere la carne dal fuoco e nello stesso olio far imbiondire gli scalogni tagliati a fettine sottili.
Trasferire nel mixer, l'anatra cotta, gli scalogni, il pane ammollato nel latte, e frullare fino a quando diventerà una crema omogenea.
Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata e condire con la salsa.