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Ricette di cucina per chi ama cucinare

C'era una volta il cappuccino

C'era una volta il cappuccino
Claudio Palma- Autore: Claudio Palma
- Le sue ricette
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Ricette di una volta, ricette di un secolo fa.

"Eh gia', uno dei simboli della cucina italiana..."
"Ehi ehi, ragazzo aspetta un attimo: guarda che mica l'hanno inventato gli italiani il cappuccino"
"nonnetto, ma cosa dici?"
"un attimo. Partiamo dal 1685.
In quegli anni devi sapere che a Vienna c'era l'esercito turco. Era intorno alla città, sì ma non volevo raccontarti questo. Era solo per dirti che in quell'assalto a Vienna c'era uno che riusci a entrarvi, nonostante che i turchi l'avevano circondata completamente e si chiamava, fammi pensare, allora, dunque, si chiamava... Kolschitsky o Lolschitzky o qualcosa del genere. Beh, insomma, questo personaggio quando i turchi se ne andarono lasciarono come ricordo, appunto, il caffè.
Allora Kolschitsky o come cavolo si chiamava, aprì un caffè a Vienna ed inizià dapprima a servirlo amaro, poi inizià a servirlo con un cucchiaino di miele. Gli anni passarono e non contento della buonissima bevanda che vendeva a tutti, inizià a farsi venire qualche altra idea.
Gli venne allora in mente di aggiungere un poco di latte. Beh, guarda, mai idea fu più azzeccata di quella. La bevanda così trasformata fu una delizia per tutti. L'idea allora si diffuse in tutta l'Austria. Kolschitsky, non pago del successo ottenuto, pensà bene che si poteva benissimo inzupparci qualcosa.
Ed allora tirà fuori dal cilindro un'altra magia: il krapfen, che con qualche modifica divenne le croissant in Francia ed il cornetto in Italia. Quando i soldati austriaci fra l'ottocento e il novecento vennero in Italia portarono con se quella buonissima bevanda di Kolschitsky (chiamiamolo così anche se non son sicuro).
Il fondatore di una macchina espresso italiana poi, verso il 1950 o anche prima, modificà la sua produzione e costruì l'elettrodomestico per fare oltre al caffè espresso anche la bevanda venuta dal nord: la chiamo come il colore dell'abito dei monaci dell'ordine dei Cappuccini e cioè, appunto, il Cappuccino."
"Guarda, nonnetto, la tua storia sembra davvero "
"Già, eppure è proprio così!"
"Ma dimmi nonno: uno per bere un buon cappuccino con la schiuma deve proprio andare al bar?"
"No, affatto, oggigiorno in vendita nei grandi magazzini ci sono degli speciali bricchi del latte che sono come quelli normali per far bollire il latte, ma hanno nel coperchio un filtro ed ora ti dico come si usano

Versi dentro il latte, lo metti sulla fiamma ma non devi portarlo all'ebollizione: hai fatto caso che il latte poco prima che si mette a bollire e va fuori, forma prima una pellicola? Bene, quella è la panna che si stà coagulando, ora tu non devi farlo arrivare all'ebollizione ma lo togli dalla fiamma un'attimo prima, poi metti il coperchio nel quale, come vedi, c'è una specie di filtro attaccato ad un pomello; devi sbattere per 20 secondi su e giù questo filtro molto veloce, poi togli il coperchio-filtro e quando lo versi nella tazza con dentro già il caffè e lo zucchero, vedi che viene giù una morbidissima schiuma. Perà in effetti devi riuscire a trovare questa specie di bollilatte in qualche supermercato.

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