Mistercarota.com
Ricette di cucina per chi ama cucinare

Pizza dolce di Pasqua

Pizza dolce di Pasqua
Claudio Palma- Autore: Claudio Palma
- Le sue ricette
  • Stampa questa storia
  • Invia questa storia ad un amico

Categorie: ricette dolci, dolce forno, torta di pasqua, ricette di una volta, ricette di un secolo fa.

" Avevo solo nove anni nel 1931, ma ricordo benissimo che lì nel mio paesello di montagna fra le montagne laziali e abruzzesi, le campane dopo aver taciuto tre giorni, ritornavano a rintoccare la mattina della domenica di Pasqua; ora invece chissà perché suonano alla mezzanotte fra il sabato e la domenica. Mah... altri tempi.

Ma torniamo al venerdì mattina. Poiché ci vogliono due giorni per fare la pizza dolce di Pasqua, tutto iniziava appunto il venerdì santo.
La mattina, quindi, si faceva un primo piccolo impasto con 150 grammi di farina di forza [almeno w300 o 13 gr di proteine per 100 gr di prodotto - n.d.r.], un poco di latte nel quale si scioglieva il lievito di birra.
Tale impasto, che doveva risultare molto morbido quasi una pastella, si faceva lievitare tutto il giorno, coperto da un tovagliolo.
Alla sera si riprendeva l'impasto ben lievitato e ci si aggiungeva un bel po' di altri ingredienti.
Intanto dell'altra farina, diciamo altri 400 grammi, poi 5 uova, 350 grammi di zucchero, 40 grammi di burro ammorbidito, cannella, semi di anice, uvetta passa, canditi e pinoli.
Si impastava il tutto per bene ed anche stavolta l'impasto doveva essere morbido; si lasciava una notte intera a lievitare di nuovo.
Al mattino si prendeva l'impasto lievitato, si reimpastava di nuovo e si metteva in una teglia imburrata ed infarinata e si lasciava lì per la terza lievitazione: è chiaro che se non si disponeva di una teglia bella grande, allora si usavano due più piccole, perché devi mettere in conto che la pasta che si metteva nella teglia per la terza lievitazione non doveva superare un terzo dell'altezza della teglia, dal momento che nella terza lievitazione raddoppiava di volume.
La sera finalmente si cuoceva. Allora si preparavano sul tavolo la teglia o le teglie con le pizze dolci già lievitate e pronte da cuocere, si coprivano con tovaglioli, e si portavano dal fornaio nella piazza principale del paese, eh già mica avevamo il forno in casa settanta anni fa... Col forno di oggi a gas? Bah... che posso dirti... forse a 180°C. per un 50-55 minuti.
E metti anche in conto che per ogni pizza dolce che portavamo dal fornaio a cuocere, pagavamo un qualcosa, poco ma pagavamo...è chiaro, mica il fornaio ce le cuoceva gratis le pizze dolci!
Domenica mattina. E' Pasqua. E qui, per fortuna non è quasi cambiato nulla.
Si fa colazione. La classica colazione di Pasqua. Ed anche prima si faceva colazione con quella buona e fragrante pizza dolce. La sola differenza è che ora, a parte il fatto che non ho più denti, mangio la cioccolata delle uova di Pasqua ed inzuppo la pizza dolce nella cioccolata calda; settanta anni fa la inzuppavo nel latte e caffè e le uova di cioccolata non le vedevo neanche con il binocolo.
Ma per il resto la colazione era com'è adesso: frittata, caciotta fresca, salame, uova sode....".

  • Stampa questa storia
  • Invia questa storia ad un amico